Speciale interviste – Giovanni Brecciaroli ” Una vita in musica fra lirica, pop e flamenco”

Incontriamo Giovanni Brecciaroli, insegnante, musicista, compositore, cantante e “padre del flamenco italiano”.
Una carriera poliedrica, fatta di numerose collaborazioni con personaggi importanti dello scenario musicale fra cui Paolo Famiglietti, Luigi Picardi, Marco Berti e tanti altri. 
Giovanni è anche testimonial della casa produttrice di prestigiosi microfoni da studio di registrazione Berliner USA.
Solo qualche mese fà, a dicembre 2017, usciva con l’album “Tenera Azzurrità” e oggi è in studio per ultimare il suo prossimo lavoro, un disco di musica Flamenco-lounge by J.J. Project.

Gli album sono edizioni musicali JoisAstralmusic.

Giovanni, partiamo dal tuo album recente “Tenera azzurrità”, di cui si è parlato molto per la sua grande originalità fuori tempo, arriva dopo altri dischi del genere?

“Negli anni ho partecipato ad album ed incisioni per lo Sferisterio, dove ho fatto delle parti da solista e da comprimario, ma questo è il mio primo album di romanze per tenore e pianoforte, un’enorme soddisfazione, tutte le romanze  sono scritte da me.

Un album particolare, desueto, trovare musicisti che in questo periodo storico scrivano romanze con lo stile antico, come i brani da camera del primo ‘900 italiano è un’eccezione.

Ma lo dovevo a Mara Vitale, autrice delle parole, i suoi testi sono degni di un certo tipo di musica, perché usa un linguaggio del passato, un italiano aulico e dimenticato.
Già nella parola del titolo “ azzurrità”, un vocabolo in disuso eppure della lingua italiana, si evidenzia questa cifra stilistica. 
Secondo me testo e musica devono avere la stessa regola ritmica, la stessa metrica, lo stesso linguaggio.
Con Mara è stata un collaborazione molto stimolante, ha scritto tre libri di poesie e ha vinto numerosi premi, al nostro primo incontro mi ha lasciato le sue opere.

Sfogliando le poesie, i testi mi hanno sorpreso per la bellezza, così preso da questa ispirazione ho iniziato a scrivere musica sulle parole delle sue poesie.

A testimonianza del valore del lavoro fatto, un brano è stato scelto da uno dei più famosi tenori contemporanei Marco Berti, nel suo disco “Libero se canto”, inserendo la sua personale versione di “Brivido d’argento” in chiave “pop” “.

“Tenera azzurrità” ha 11 tracce di cui 10 romanze piano e voce  nella tradizione del bel canto italiano e una soltanto con batteria, quello che definisco  il genere “alla Bocelli”.
Giordano Tittarelli che ha prodotto l’album con l’etichetta Astralmusic, ha fatto l’arrangiamento proprio di questo brano meno classico, “Un canto già nell’aria” ultima traccia del disco.

L’album appartiene ad un genere di nicchia, antico così come l’ho concepito credo ad una nicchia della nicchia, ma l’ho fatto per avere qualcosa di tangibile del lavoro che faccio”.

Giordano Tittarelli, titolare di Astralmusic Srl, produttore musicale nonché musicista e compositore, è stato parte del tuo percorso artistico per alcuni progetti;

“La mia collaborazione con Giordano parte da un incontro casuale, ad una masterclass di Flamenco dove io suonavo come accompagnamento alle coreografie.

A lui piacque la musica che stavo suonando e da lì è nata una collaborazione che ha prodotto dei dischi insieme LA DEA DELLA RUMBA( 2011), NOCHE DE LUNA (2013)da subito un gran successo con passaggi in Radio Rai nella trasmissione “Manda un demo” di Demo Morselli, FLAJEZZANDO (2015) che più lo identifica, oltre ad essere la più grande vetrina per il flamenco italiano, poi un ritorno al classico con TENERA AZZURRITA’ ( 2017), e alcuni live con l’eccezionale presenza di Giordano al pianoforte. 

Una bella collaborazione, di assoluto rispetto e fiducia reciproca, un rapporto molto libero e creativo, io e Giordano troviamo sempre qualcosa che ci accomuna”.

Giovanni, hai una grandissima passione anche per la chitarra flamenca, cosa ami di più fra i vari generi?

“Il mio primo approccio con la musica è stato alle medie quando mia madre mi regalò una chitarra, ho iniziato a suonarla e sono entrato in conservatorio a Pesaro come chitarrista, lì nel mio percorso ho incontrato il canto, ho scoperto questo mio talento che mi ha dato inizialmente più possibilità, guadagno e riconoscimenti, quindi è stata una scelta obbligata orientarmi sul canto.

Poi nel tempo ho avuto la possibilità di dedicarmi anche ad altro, ho partecipato a vari festival di Flamenco anche europei, e da adulto mi sono iscritto al corso di chitarra flamenca presso l’Istituto Superiore di Musica AFAM “Briccialdi Terni”, l’unico conservatorio in Italia dove si fà flamenco, sotto la guida di Juan Lorenzo, un toscano dall’anima spagnola, che ha dedicato la sua vita allo studio del repertorio di questo genere”.

Progetti futuri?

“Molti, ho composto la musica per due spettacoli teatrali scritti da Vittorio Graziosi “Sangue di rossa scarlatta” e “ La storia di Sasha”, un madrigale per coro da uno strambotto di Machiavelli che si chiama “ Io spero”.

Sono in studio di registrazione per ultimare l’album di Flamenco Lounge di J.J. Project, e stiamo valutando qualche possibile data per dei concerti con l’album “Tenera Azzurrità.
E a settembre… la laurea in chitarra flamenca spero con ottimi voti!.
Quando mi resta del tempo a disposizione mi divido fra piano, chitarra, computer ed elaboro nuove composizioni.
Mi reputo un privilegiato, faccio un mestiere che mi piace!”.

Elisabetta Landi – Ufficio Stampa Astralmusic

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